Il caffè lo preferisci al bar o a casa? Con l’aumento dello smart working, per molti italiani la scelta è ormai obbligata. Non più una pausa conviviale con i colleghi, ma un momento di stacco tra una videoconferenza e l'altra.
A questo proposito, una ricerca IRI ha analizzato il mondo della prima colazione ai tempi della pandemia, con particolare riferimento al mercato del caffè.
Se da un lato le chiusure dei bar e le limitazioni al consumo in loco hanno cambiato le abitudini degli italiani, dall’altro abbiamo assistito ad una maggiore preoccupazione riguardo la salute, che ha stimolato le persone nella scelta di abitudini più sane.
Secondo i dati IRI, gli italiani hanno iniziato a privilegiare marchi e tipologie di caffè di alta gamma e pare che il motivo sia la volontà di sperimentare un gusto e una qualità simili a quelli del bar.
Le statistiche ci dicono che fino al 2019 il caffè in grani era soggetto ad un trend di crescita, mentre quello macinato e solubile era in calo. Con la pandemia, la situazione si è ribaltata, portando a un aumento delle vendite per il caffè macinato e quello solubile.
Le capsule, in particolare, incidono per il 32% sul totale delle vendite con una grande espansione in termini di referenze disponibili (4,3 in più rispetto al 2019). Salgono anche le vendite per il settore “premium”, con particolare riferimento al decaffeinato (+13,7%), il 100% miscela Arabica (+17,3) e il monorigine (+35,1).
E tu quale tipo di caffè preferisci?